Tracce dal passato by Louise Penny

Tracce dal passato by Louise Penny

autore:Louise Penny [Penny, Louise]
La lingua: ita
Format: epub
editore: EINAUDI
pubblicato: 2023-11-07T12:00:00+00:00


Capitolo 21

Arrivato a casa, Armand infilò il grimoire in una busta trasparente mentre Reine-Marie lo osservava in silenzio. Sua moglie non avrebbe mai osato protestare, eppure lui si sentiva in colpa come se la stesse costringendo a separarsi da un amico perduto e appena ritrovato.

Mentre Jean-Guy affettava una baguette, i commensali si riempirono i piatti di salmone grigliato, asparagi freschi e patate novelle. Un’insalata verde condita con la vinaigrette troneggiava sul tavolo.

Amelia era arrivata proprio mentre stavano mettendo la cena in tavola.

A sorpresa si era aggiunta anche Ruth, mentre l’ospite fantasma, presente nello spirito, era Anne Lamarque.

Ruth e Reine-Marie spiegarono alla nuova arrivata cos’era un grimoire. Sempre attratta dalle storie di libri, Amelia le ascoltò rapita.

– Lei com’è finita?

– Anne Lamarque? – disse Ruth. – È morta.

– Alla brace? – chiese Amelia.

– Brace? Ci sono gli spiedini? – Ruth si guardò intorno speranzosa.

– Volevo dire sul rogo, – rettificò Amelia. – Sul ro-go, – si rigirò la parola in bocca come se appartenesse a una lingua straniera.

Poi le scappò da ridere: brevi singulti irrefrenabili come un rutto.

Gli altri smisero di mangiare e la guardarono. Lei prese un pezzo di baguette e se lo ficcò in bocca, con l’unico risultato di peggiorare la situazione.

– Si sente bene? – sussurrò Reine-Marie al marito.

– Hai fumato dell’erba, – disse Ruth.

– Birba! – rilanciò Amelia con una risata sputacchiante.

– Avete dato fondo alla tua scorta personale, Clouseau? – s’informò Ruth.

– Se ne avessi una, tu me l’avresti seccata da un pezzo, – rispose Gamache.

Le passò l’insalata, ma Ruth la ignorò. – Di questi tempi, l’unica scorta che tengo è quella di éclairs, – aggiunse lui.

– Vero, – disse Reine-Marie. – Quelli sí che andrebbero dichiarati illegali.

– Dopo cena dovrò portare il grimoire all’archivio prove, – disse Armand.

– Bye-bye, – chiosò Amelia.

Reine-Marie fece un sospiro. – Almeno ho avuto il privilegio di tenerlo in mano.

Armand invece avrebbe preferito che lei non l’avesse mai toccato. Avrebbe dovuto impedirglielo, ma al momento dell’irruzione nella stanza segreta non poteva sapere che ci fosse in ballo un omicidio. E, in tutta onestà, non ne aveva ancora la certezza. L’unico filo che legava gli eventi era la lettera di Stone.

– Sul serio: com’è morta Anne? – chiese Reine-Marie. – A quel punto non siamo mai arrivate.

– Venne arrestata e mandata a processo, – disse Ruth spalmando un denso strato di salsa olandese sul salmone e sugli asparagi.

– Per stregoneria? – chiese Jean-Guy.

– All’inizio no. La accusavano di promiscuità, di adulterio, di aver aperto una casa di malaffare. Poi i gesuiti vennero a sapere del grimoire e aggiunsero la stregoneria. Suo marito testimoniò contro di lei. La cosa interessante è che di cognome faceva Folleville.

– Città pazza, – tradusse Amelia tutta soddisfatta, saltando su come un pupazzo a molla. Si posizionò un asparago tra il labbro superiore e il naso, per simulare un baffo spiovente.

Reine-Marie serrò la bocca per non scoppiare a ridere.

Ruth invece si comportava come se le uscite di Amelia fossero del tutto normali. – Brava, – la lodò. D’altronde lei teneva un’anatra in grembo.



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